REGGIO EMILIA – Un drone innovativo dotato di tecnologia all’avanguardia, come i sistemi di rilevazione denominati “Artva” e “Recco”, in grado di effettuare ricerche di persone disperse sotto le valanghe. Si tratta di un sistema che viene sperimentato sull’Appennino emiliano per la prima volta in Italia. Il drone è stato messo a punto dalla società Di-Fly di Parma.
“In particolare – spiega il pilota della Di-Fly, Marco Pesci – il drone è in grado di effettuare una scansione rapida di tutto il fronte individuando la presenza di soggetti sepolti dalla valanga grazie a ricevitori Artva e Recco e alle potenti termocamere di bordo. Una volta individuato il disperso e le relative coordinate, la squadra di soccorso è in grado di dirigersi sul posto con rapidità e precisione evitando perdite di tempo o inutili pericoli per i soccorritori. Inoltre, il drone è utilizzabile anche di notte o con condizioni meteo avverse, quando i comuni elicotteri non possono volare”.
Attualmente, il drone viene messo a disposizione degli operatori del soccorso nelle province di Reggio Emilia, Parma e Modena. Questo tipo di tecnologia è già stata utilizzata con successo sulle Alpi francesi.
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