REGGIO EMILIA – Termini prorogati fino al prossimo 31 gennaio. La decisione è stata presa e sarà resa ufficiale nelle prossime ore con la pubblicazione.
Dunque, gli studi di progettazione interessati a redigere il cosiddetto “documento di fattibilità delle alternative progettuali” per l’invaso in Val d’Enza avranno 15 giorni in più di tempo per presentare le offerte. Devono essere presentate con una procedura telematica e i due soggetti attuatori, consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e consorzio della Bonifica Parmense, potranno venirne a conoscenza solo alla scadenza dei termini.
A dare l’ok per la proroga, il 29 dicembre scorso, è stata l’Autorità di Bacino del Fiume Po, beneficiaria del finanziamento ministeriale di 3 milioni e mezzo di euro. La pubblicazione del bando in gazzetta ufficiale lo scorso 13 dicembre è stata immediatamente seguita da polemiche per i tempi troppo stretti e le date a cavallo delle festività natalizie. Il Comitato pro-diga e altri soggetti hanno espresso l’intenzione di presentare anche un esposto in procura per verificare se ci siano state irregolarità. “E’ una procedura molto tecnica – spiega il direttore del consorzio di Bonifica, Domenico Turazza – Al lavoro ci sono due avvocati interni e uno esterno, oltre a un gruppo specializzato. Noi siamo tranquilli sulla regolarità delle procedure e ricordiamo che siamo solo soggetti attuatori. Il nostro obiettivo primario è agire per la realizzazione dell’opera, secondo le nuove normative e nei tempi previsti dalla legge con la massima trasparenza possibile”.
Il capitolato tecnico di gara si rifà a uno studio del 2020 e individua per la realizzazione di un invaso di dimensioni medio-grandi a scopi plurimi tre possibili localizzazioni. La prima ipotesi prevede uno sbarramento sull’Enza in corrispondenza della stretta di Gazze, a metà strada tra Ranzano di Palanzano (nel Parmense) e Gottano di Vetto. La seconda ipotesi prevede proprio la realizzazione di un invaso alla stretta di Vetto, la terza di due invasi su due affluenti dell’Enza, il Lonza e il Bardea. Il documento di fattibilità dovrà valutare con esattezza il deficit idrico da colmare, per analizzare poi costi e benefici, l’impatto ambientale e i rischi. Per la redazione del piano chi si aggiudicherà la gara avrà un tempo massimo di 10 mesi dalla data di stipula del contratto.
Reggio Emilia Consorzio Bonifica dell'Emilia Centrale diga di Vetto bonifica parmense invaso val d'enza diga val d'enza