TRAVERSETOLO (Parma) – Chiara Petrolini soffre di disturbi della personalità A dirlo la perizia prodotta dalla difesa al Riesame, in occasione del procedimento che ha portato i giudici del tribunale ad accogliere il ricorso della Procura di Parma, stabilendo che la giovane 22enne di Vignale di Traversetolo, accusata di aver ucciso i due figli neonati e sepolto i cadaveri nel giardino di casa, deve andare in carcere.
In attesa del ricorso in Cassazione, Chiara resta ai domiciliari, solo dopo per lei si potrebbero spalancare le porte dell’istituto di pena, ma il consulente di parte nella sua perizia psichiatrica ritiene che i disturbi della ragazza potrebbero mettere in dubbio anche la possibilità di processarla. “Gli accertamenti – si legge nella perizia – lasciano intravedere una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull’imputabilità“. Valutazione che il Riesame ritiene possa essere presa in considerazione solo quando ci saranno elementi più concreti e completi.
I giudici del tribunale bolognese hanno invece accolto la tesi della Procura secondo cui c’è il rischio che la 22enne possa compiere nuovi reati: “Il pericolo di reiterazione criminosa non può essere limitato all’uccisione del proprio figlio appena nato” si legge nel dispositivo del Riesame, Chiara Petrolini secondo i giudici non avrebbe “remore ad affrontare in modo analogo nuovi ostacoli al suo vivere serenamente”.
In più i magistrati evidenziano come gli arresti domiciliari presso i propri familiari si rivelino inadeguati, proprio per l’incapacità mostrata dai genitori della ragazza di accorgersi di quanto stava accadendo ed era accaduto. Lo stesso giorno del secondo parto, il padre, nell’andare al piano di sotto dov’era la figlia, aveva notato il sangue sui tappeti e in bagno, ma si era accontentato della spiegazione sul ciclo mestruale abbondante. Il confronto tra le parti proseguirà adesso in Cassazione. La difesa ha 10 giorni di tempo per impugnare la decisione e ricorrere contro la decisione del Riesame.
Intanto due giorni fa, i carabinieri hanno tolto i sigilli alla casa di Vignale di Traversetolo. I messaggi e i ricordi lasciati dai cittadini sono stati fatti rimuovere dal sindaco per evitare selfie e visite turistiche sul luogo della doppia tragedia. Un modo anche con cui i cittadini della piccola frazione della Val d’Enza provano a tornare alla normalità.
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