MARANELLO (Modena) – Anche la Ferrari ha rischiato di finire in mano a truffatori che usano l’Intelligenza artificiale per fingersi chi non sono in modo convincente. Nei giorni scorsi un dirigente del Cavallino ha ricevuto un messaggio Whatsapp dal ceo Benedetto Vigna che annunciava una importante acquisizione e chiedeva al sottoposto di tenersi pronto. Il numero non era il solito e nemmeno la foto del manager era quella che usava di solito sulla chat, ma la risposta è stata pronta: “E’ tutto molto segreto”. E per rafforzare la credibilità si passa dai messaggi direttamente a una telefonata: da una parte il dirigente, dall’altra la voce dell’amministratore delegato in persona. O quasi. Perché qualcosa di strano il dirigente lo deve aver notato e per questo ha deciso di verificare che fosse proprio il capo a parlare. E gli ha chiesto qual era il libro che pochi giorni prima gli aveva consigliato di leggere. E così la chiamata si interrompe di scatto. Quello in atto era un deepfake, una tecnica che grazie all’Ia consente di replicare in tempo reale immagini e voci. Tecnologia futurista ma non abbastanza da poter sapere che Vigna al dirigente aveva parlato bene del libro di Alberto Felice “Decalogo della complessità”. Questa volta l’intelligenza umana ha battuto quella fittizia, ma non bisogna mai abbassare la guardia. Ferrari, che ha confermato l’accaduto a Bloomberg, ha avviato un’indagine interna ma non sarà facile nemmeno per la rossa di Maranello risalire ai cyber criminali.
Ferrari tentata truffa Benedetto VignaCyber criminali tentano di truffare un dirigente Ferrari. VIDEO
27 luglio 2024Lo hanno fatto usando l’intelligenza artificiale per fingersi niente meno che il Ceo Vigna: il trucco non è riuscito, ma questi attacchi informatici diventano sempre più frequenti