BOLOGNA – Significativa crescita per le imprese femminili in Emilia-Romagna, non solo rispetto al periodo pandemico ma anche a quello precedente. Lo rileva il Registro imprese delle Camere di commercio. Sono 85.104 in regione le attività gestite da donne: un numero cresciuto dello 0,9% rispetto al primo semestre del 2020 e dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Attualmente le imprese femminili costituiscono il 21,3% delle società emiliano-romagnole: un dato che potrebbe crescere ulteriormente grazie all’attuazione da parte della Regione di un fondo per l’imprenditoria femminile e del women new deal. Diverso il discorso per le attività gestite da uomini, che con 1.440 società in meno registrano un calo dello 0,5% rispetto al periodo prepandemico. Se dunque l’imprenditoria femminile sembra vivere una nuova fioritura, la crescita non coinvolge le aziende giovanili, che rispetto a due anni fa segnano un meno 3,3%: in calo anche le imprese giovanili gestite da uomini, ma solo dell’1,1%. Per quanto riguarda invece la nazionalità delle imprenditrici, in Emilia-Romagna ci sono 14 imprese straniere per ogni 100 società femminili, con un incremento del 7,4% rispetto al primo semestre del 2019. Riguardo i settori, gli unici a crescere sono i servizi alle imprese, più 5,5%, e le costruzioni, più 3,4%: stabile il dato sui servizi alle persone, in calo tutti gli altri.
Alessandro Arena