REGGIO EMILIA – Con la fase 2 e la riapertura progressiva delle attività che continua per tutto il mese di giugno, è stata resa nota da Inail la tabella del rischio di contagio nei vari settori anche per quanto riguarda l’esposizione dei lavoratori. Non mancano le sorprese.
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Il titolo complesso ma esaustivo, spiega il contenuto, molto atteso soprattutto dal mondo economico. Il “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” diffuso da Inail, contiene le linee guida approvate dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile e ha l’obiettivo di illustrare da un lato le nuove misure di contenimento e prevenzione del contagio da Coronavirus nei luoghi di lavoro soprattutto, e dall’altro, ed questa la novità, traccia anche una scala di intensità rispetto al rischio di contagio.
Ateco: rischio Covid19 per tipologia di azienda
(clicca e scarica la tabella Inail completa)
Sono state considerate alcune variabili: l’esposizione, cioè la vicinanza alle fonti di contagio, la prossimità, cioè la vicinanza dei lavoratori fra loro, e l’aggregazione, ossia la presenza di terzi – clienti fornitori – nel luogo di lavoro. Ne risulta una scala di rischio crescente delle attività. Le classi di aggregazione sociale vanno da un punteggio minimo di 1 a un massimo di 4 e a ognuna di loro corrisponde una determinata classe di rischio: basso, medio e alto, con alcune sfumature intermedie.
I settori con le classi di aggregazione più alta sono le attività ricreative, artistiche e di intrattenimento, ma il rischio concreto è considerato “basso”. Altro settore che registra un 4 come classe di aggregazione sono le attività sportive, di intrattenimento e di divertimento, ma anche qui il rischio effettivo è, quasi a sorpresa, “medio-basso”. Poi ci sono i giochi. Lotterie, scommesse e case da gioco e in questo caso il rischio è “medio-alto”. I lavoratori che rischiano di più sembrano essere quelli del trasporto aereo, assistenza sanitaria e assistenza sociale non residenziale.
Rischio medio-alto per chi si occupa della gestione delle reti fognarie, per chi lavora nel campo della pubblica amministrazione, servizi di assistenza sociale e residenziale, attività di servizi alla persona e legato al lavoro domestico, colf e badanti.
Chi rischia di meno perché opera in settori a cui è associato a un basso livello di aggregazione sono: l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca, la manifattura e cioè industrie e fabbriche di vario tipo, con l’unica differenza della riparazione, installazione e manutenzione di macchine e apparecchiature che presentano rischio assembramento 2 e rischio contagio medio-basso.
Scarsi rischi anche per chi lavora nelle costruzioni, nel campo assicurativo e finanziario, immobiliare e tutti gli studi professionali.
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