REGGIO EMILIA – Il calcio italiano riparte, dalla Serie A alla C. La Lega Pro verso la ripartenza con playoff e playout. Questa è la notizia che interessa i tifosi di tutte le realtà italiane. Dopo un confronto con Conte, la data indicata ufficialmente è il 20 giugno per i campionati di A e B. Ancora da ufficializzare il giorno della C. Dal 13 al 20 si cercherà di completare la Coppa Italia (13-14 le date indicate per le eventuali semifinali, il 17 l’ipotetica finale), questo almeno nelle intenzioni del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
L’incontro, iniziato intorno alle 18.40 odierne a Palazzo Chigi, ha visto la partecipazione dello stesso ministro, del presidente della Figc Gabriele Gravina e dei presidenti delle leghe che formano il calcio italiano collegati in conference call.
Una notizia che coinvolge i tifosi di tutte le realtà emiliane: insieme alla Serie A (Bologna, Spal e Sassuolo), torneranno in campo anche la B e la C (che vede impegnate Reggiana, Modena, Carpi, Imolese, Ravenna e Rimini). Per quanto riguarda la terza serie si va verso una ripartenza con playoff e playout: sarà il prossimo Consiglio federale (che si svolgerà tra il 3 e il 4 giugno) a scegliere le modalità e la data di ripartenza del campionato.
Un’ora prima dell’incontro, il comitato tecnico scientifico aveva dato l’ok al Protocollo presentato dalla Figc per la ripresa delle partite. Il documento regola ogni spostamento e presenza di giocatori, arbitri, dirigenti e giornalisti all’interno di uno stadio: durante la partita, che sarà giocata a porte chiuse, possono essere presenti in campo solo i 22 giocatori titolari, più le 24 riserve e i 30 membri dello staff. In Serie A, tra campo, spalti e area esterna, saranno concessi un massimo di 300 ingressi, numero che potrebbe essere più basso in Serie B e C.
Lo scoglio che sembrava più difficile da superare era la situazione relativa alla quarantena. Nell’eventualità in cui un giocatore contraesse il Covid-19, la squadra potrà continuare ad allenarsi ma dovrà restare in isolamento per 14 giorni e non potrà avere contatti con l’esterno. Un unicum nel panorama europeo, dato che nessun torneo prevede la quarantena di squadra, ma solo per l’atleta che ha contratto il virus. L’ex medico della Nazionale Enrico Castellacci ha proposto di ridurre la quarantena a soli 7 giorni, anche se per il momento non sono previsti cambiamenti.
I giocatori saranno sottoposti a tamponi ogni 4 giorni, test sierologici alla ripresa degli allenamenti e successivamente ogni 15 giorni.
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