MODENA – Il 3 giugno è il giorno in cui inizierà la Fase 3, quella in cui gli italiani potranno tornare a muoversi liberamente per il Belpaese, senza più essere confinati nelle loro Regioni. La data è stata fissata dallo stesso Premier Conte, ormai 15 giorni fa, ma la decisione ufficiale ancora non è stata presa. Decisivo sarà il parere degli esperti che si esprimeranno sui dati che arriveranno domani al ministero della Salute. “Si faranno valutazioni in maniera rigorosa, laica, partendo dal presupposto che la protezione della salute e della vita è la priorità assoluta e la difesa e il rilancio dell’economia e dei posti di lavoro è la priorità delle priorità”, ha spiegato stamattina il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale. Nel corso del suo intervento Boccia ha anche ribadito che quando ci sarà la libertà di movimento tra le Regioni tutti gli italiani saranno uguali, rispondendo così anche a Sicilia e Sardegna che hanno avanzato l’idea di richiedere il passaporto sanitario ai turisti: “Se siamo sani ci muoviamo tutti senza distinzioni. Diverso sarebbe prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione”, ha concluso il Ministro che ha anche ipotizzato contributi straordinari per le province più colpite, le lombarde Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, e l’emiliana Piacenza”. Il conto alla rovescia per la ripresa della mobilità interregionale è scattato, ma tre Regioni restano a forte rischio: Lombardia, in primis, poi Piemonte e Liguria. Secondo Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE il calo dei nuovi contagi, dei casi attivi e dei ricoveri continua in modo significativo ma l’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti in Lombardia, Liguria e Piemonte, resta troppo alto per consentire ai residenti in quelle Regioni di muoversi liberamente, anche perché gli effetti delle riaperture del 18 maggio potranno essere valutati solo all’inizio di giugno. “In questa difficile decisione – conclude Cartabellotta – occorre accantonare ogni forma di egoismo regionalistico perché la riapertura della mobilità deve avvenire con un livello di rischio accettabile e in piena sintonia tra le Regioni”.
Emilia Romagna Lombardia Piemonte Liguria covid fase 3 Fondazione Gimbe mobilità tra regioniCovid, verso la fase 3. Fondazione Gimbe: “In 3 regioni troppi contagi”. VIDEO
28 maggio 2020“In questa difficile decisione – dice il presidente Cartabellotta – occorre accantonare ogni forma di egoismo regionalistico perché la riapertura della mobilità deve avvenire con un livello di rischio accettabile”