MODENA – Proprio a pochi giorni dalla fine dell’anno, il Covid fa registrare i numeri peggiori di tutto il 2021. La campagna vaccinale prosegue con le terze dosi – quasi 15 milioni quelle già somministrate – mentre il totale della popolazione over 12 anni che ha ricevuto almeno una dose sfiora ormai il 90%.
Una barriera che si sta rivelando ancora efficace per limitare gli esiti più gravi della malattia, ma che ora stenta a rallentare la circolazione del virus. Mentre l’Europa comincia a richiudere, con l’Olanda in lockdown (chiusi ristoranti, bar, teatri, cinema e negozi non essenziali), gli scienziati nel Regno Unito che invocano un provvedimento analogo per almeno due settimane e Parigi che cancella il Capodanno sugli Champs Elysées, l’Italia cerca una strada tra l’esigenza economica di non richiudere più nulla e quella sanitaria di rallentare la corsa del Covid.
Le proiezioni in mano al Governo paventano un picco da 50mila casi verso Capodanno, con lo spettro di un raddoppio dei contagi ogni due giorni quando entrerà in piena circolazione la variante Omicron. Nella cabina di regia programmata per il 23 dicembre, il premier Draghi sceglierà la strategia con cui affrontare il periodo natalizio. O meglio, quello immediatamente successivo a Natale e Santo Stefano. Nel mirino, in particolare, c’è il Capodanno, molto temuto dagli esperti a causa delle tradizionali feste, occasione esemplare di assembramenti rischiosi.
Mentre molti sindaci hanno già scelto di vietare eventi e concerti nelle piazze, il Governo potrebbe dare una spinta ulteriore vietando su tutto il territorio nazionale questo tipo di manifestazioni. Non solo: praticamente certa la reintroduzione dell’obbligo di mascherina anche all’aperto, mentre è dibattito aperto tra gli stessi membri del Cts su discoteche, cinema e teatri. Definiti locali “ad alta densità”, secondo alcuni esperti dovrebbero prevedere l’accesso non solo con Super Green Pass ma anche esibendo un tampone negativo. Discorso analogo anche per gli stadi. Una misura che, però, rischierebbe di ridurre drasticamente il pubblico mettendo di nuovo in ginocchio settori già duramente colpiti dalla pandemia.
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