REGGIO EMILIA – In tema di sport e Covid, la commissione tecnica presso il ministero della Salute ha approvato all’unanimità la circolare per la ripresa dell’attività sportiva degli atleti agonisti guariti dalla malattia.
L’aggiornamento della circolare, pur nel massimo rispetto della tutela sanitaria degli atleti, prevede una significativa riduzione degli accertamenti sanitari necessari per il ritorno in sicurezza all’attività sportiva degli atleti agonisti non professionisti. Gli atleti con malattia e guarigione da Sars-Cov-2 accertata vengono distinti in: malati asintomatici, con malattia lieve o moderata (ricovero ospedaliero) e casi gravi. I malati asintomatici vengono, a loro volta, distinti in base all’età (under/over 40), alla presenza o meno di fattori di rischio (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) e al completamento dell’iter vaccinale, riducendo il numero degli esami previsti per il rientro all’attività per i soggetti under 40 e senza particolari rischi.
Per tutti gli altri, invece, oltre a visita ed Ecg basale, si raccomandano ulteriori approfondimenti tra cui il test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo, non prima di un determinato lasso di tempo dal riscontro dell’infezione, anche questo legato all’anamnesi del paziente.
Più severo, invece, il controllo sugli atleti al rientro da malattia sintomatica moderata o grave, per cui vengono disposti oltre agli accertamenti di base anche esame spirometrico ed esami ematochimici, oltre a eventuale visita specialistica di riferimento.
“Con l’approvazione della circolare – ha detto l’onorevole del Pd Andrea Rossi – si fornisce una risposta alle difficoltà evidenziate in queste ultime settimane dalle tante società sportive, anche dilettantistiche, su tutto il territorio italiano, costrette ad attendere tempi molto lunghi per il ritorno in campo degli atleti colpiti dal Covid. Il protocollo accorcia i tempi della ripresa dell’attività sportiva, che attualmente era di 30 giorni, e riduce gli approfondimenti diagnostici essenziali. Non da ultimo, un’iniziativa che abbassa anche i costi a carico delle famiglie e semplifica per la medicina sportiva il rientro all’attività”.