MODENA – In Italia scoppia l’ennesima polemica sulle doppie velocità della ripartenza, e il caso stavolta riguarda proprio la velocità, quella dei treni. Due pesi e due misure tra mezzi di trasporto diversi e anche tra gli stessi treni che governo e comitato tecnico scientifico non hanno ancora giustificato
Dopo la mail di venerdì di Trenitalia inviata a tutti i clienti che annunciava che sui loro treni le carrozze tornavano occupabili al 100 per cento, sabato si è assistito al dietrofront del governo con l’ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza, che ha reintrodotto l’obbligo del distanziamento sociale. Trenitalia, così come Italo, aveva semplicemente seguito le deroghe concesse nell’ultimo Dpcm del premier Conte, aprendo alla possibilità di poter occupare tutti i sedili delle carrozze.
La marcia indietro del ministero della Salute però cozza, e non poco, con le linee guida di alcune regioni che sul trasporto locale hanno già tolto da settimane l’obbligo del distanziamento di almeno un metro tra i passeggeri. Per non parlare degli aerei, diretti concorrenti dei treni ad alta velocità, sui quali non vige il distanziamento e dove il ricambio dell’aria, peraltro, è giocoforza meno efficace che sui mezzi di trasporto terrestri. Ne deriva un caos oltreché per i criteri non coerenti, già visti in vari ambiti della nuova vita quotidiana della fase 2, anche per tutti coloro che nelle ultime ore hanno acquistato un biglietto per treni che potevano essere riempiti e ora non più. Italo ha già annunciato che dovrà per forza annullare alcune corse. E nelle stazioni è già caos, tra treni soppressi, code ai desk informativi, richieste di rimborso e partenze rinviate.
Trasporti ed in particolare i treni a lunga percorrenza nel caos dopo che i dati degli ultimi giorni, che hanno evidenziato l’aumento dei contagi da Covis-19, hanno obbligato le Ferrovie dello Stato a depennare il venti per cento dei posti già prenotati. Il ministro Paola De Micheli ha spiegato che in 48 ore in Italia la situazione è cambiata.
Per quanto riguarda il passante di mezzo, a Bologna, il ministro ha poi assicurato che i tempi sono maturi: ad agosto si chiuderà la conferenza dei servizi e poi si potrà partire.