REGGIO EMILIA – A margine della celebrazioni del primo Tricolore, il ministro dell’istruzione è intervenuto per ribadire la necessità del ritorno in presenza degli studenti nelle scuole. “Le misure che abbiamo preso saranno efficaci – ha detto – e poi abbiamo l’arma delle vaccinazioni”.
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“Siamo molto attenti alle voci che ci vengono dal Paese ma anche alle tante voci che ci dicono che la scuola deve essere in presenza”.
Dopo i presidi, anche l’ordine dei medici chiede al Governo di posticipare la riapertura delle scuole di due settimane di fronte ad una così alta diffusione del virus. Da Reggio Emilia, il ministro dell’Istruzione ribadisce che non ci saranno ripensamenti: lunedì, 10 gennaio, si torna in aula in presenza. “Le nostre misure sono mirate alla sicurezza, decisioni che il consiglio dei ministri ha preso all’unanimità”, ha detto Patrizio Bianchi. Norme più restrittive nelle scuole dell’infanzia, didattica a distanza con due casi alle elementari.
“Mentre per i più grandi abbiamo preso una misura che è quella europea, quella che dice in un caso c’è sorveglianza, e il generale Figliuolo è presente per fare tutte le verifiche, e poi si distingue tra i vaccinati e i non vaccinati, è una misura che era già in atto dal sei di novembre, non è una cosa nuova”.
E resta l’arma delle vaccinazioni, la più forte che abbiamo contro il virus: “C’è una differenza sostanziale rispetto all’anno scorso, noi oggi abbiamo i nostri ragazzi che sono ai tre quarti e più di copertura vaccinale e abbiamo i bambini che stiamo vaccinando in maniera continua e sistematica, abbiamo dato 92 milioni al generale Figliulo perchè possa fare più test”.
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