REGGIO EMILIA – Si potrebbe pensare che l’estate che stiamo per vivere si annunci uguale alla scorsa, invece no: questa è senz’appello.
“Un’altra risacca faremmo fatica a reggerla – le parole di Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della presidenza della Regione – L’estate dev’essere la scia per il viatico d’uscita dalla pandemia: è chiaro che se a settembre ci ritrovassimo in una situazione uguale a quella dei mesi passati, il riverbero occupazionale sarebbe pesante”.
E l’estate la si prepara adesso. L’Emilia Romagna, assieme a Lombardia, Veneto, Toscana e Campania, fa parte del gruppo di Regioni che assieme al Governo metterà a punto il pacchetto riaperture. Il confronto è iniziato in queste ore e maggio è il mese designato. “Non ci sono priorità – ha spiegato Manghi – le riaperture devono essere corali, chiaro che al momento rimarrà una differenza tra attività al chiuso e all’aperto”.
Tradotto: bar e ristoranti che possono disporre delle distese potranno riaprire con prenotazione obbligatoria. C’è un’altra grande differenza rispetto all’estate 2020: quest’anno rimarrà in vigore il sistema colore. Significa, da una parte, che la base dei provvedimenti sarà nazionale e le Regioni potranno solo restringere i vincoli, non allargarli; significa anche che le riaperture avverranno ovunque, in base a un cronoprogramma che dovrebbe essere messo a punto la prossima settimana, ma in maniera graduata alla luce del colore assegnato al proprio territorio.
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