MODENA – E’ questa l’ultima domanda a cui la sperimentazione del vaccino anti-Covid dovrà rispondere: quanto dura, per quanto ci immunizza, se a lungo o con la necessità di effettuare successivi richiami. Questo ha spiegato a Nautilus Andrea Cossarizza, immunologo dell’Università di Modena e Reggio Emilia che assieme all’azienda ospedaliera attende di cominciare a sperimentare il vaccino Oxford-Astrazeneca nei prossimi giorni. Più un altro vaccino, tra i molti già giunti alla fase clinica di sperimentazione. La grafica espone in modo eloquente il numero di sperimentazioni avanzate che hanno offerto buoni esiti senza scatenare effetti collaterali rilevanti – si parla già di centinaia di migliaia di vaccinati nel mondo. Obiettivi ottenuti con percorsi diversi che aprono, oggi, nuovi scenari. I vaccini sono tutti nati dalla stessa base, spiega Cossarizza: sfruttare una proteina inserita o nel virus morto o in una particella di lipide, di grasso, per scatenare la produzione anticorpale. I più ottimisti sono gli esperti americani come Anthoni Fauci, che parla apertamente di vaccinazione di massa entro il secondo trimestre del 2021 con la speranza di avere una protezione ad ampio spettro per luglio e agosto, mantenendo nel frattempo mascherine e distanze ma tornando a una sostanziale normalità. Obiettivi raggiungibili in meno di un anno se “ci sarà piena partecipazione alla campagna vaccinale”, spiegano sia lo scienziato americano che quello nostrano, invitando gli scettici a non assumere una posizione drastica contro l’unica via d’uscita praticabile dal Coronavirus.
Modena vaccini Nautilus coronavirus covid Cossarizza immunologoCovid, l’immunologo Cossarizza: “Più vaccini per fermare il virus”. VIDEO
21 novembre 2020“E’ possibile che sia utile farne diversi per combattere il coronavirus”. Il professore di Unimore lo ha spiegato partecipando a Nautilus. “Il 2021 – ha detto – sarà fondamentale”