BOLOGNA – I primi dati sono chiari, secondo gli esperti: la protezione dei vaccini anti-Covid dal contagio va scemando, almeno in parte. Rimane forte la protezione dalla malattia con sintomi anche gravi, ma la circolazione del virus torna ad aumentare e la macchina della Sanità torna a scaldare i motori. Potrebbe allargarsi, nelle prossime settimane, la platea dei destinatari della terza dose, o “dose aggiuntiva”, già prevista per anziani e persone con fragilità; si parla addirittura di terza dose per gli under 60 e di seconda dose per chi è vaccinato con Johnson & Johnson. Tutte ipotesi per ora, da valutare con attenzione nelle settimane che conducono all’inverno. Lo ha confermato anche il viceministro Pierpaolo Sileri, parlando di “terza dose probabile per tutti a partire da gennaio”: la situazione d’altra parte è in divenire e le informazioni necessarie a decidere arriveranno col tempo e con l’osservazione del virus. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono, come sempre, le varianti, incluse le sottovarianti. E che la terza dose sarà inevitabile lo sostiene anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a protezione delle forme gravi del virus “e quindi anche per poter evitare nuove chiusure come avviene in altri Paesi”. In Emilia Romagna la percentuale dei vaccinati con almeno una dose arriva al 90%.
Il covid imperversa nel mondo, sempre più probabile la terza dose in Italia
26 ottobre 2021
A protezione delle forme gravi del virus: “e quindi anche per poter evitare nuove chiusure come avviene in altri Paesi”, dice Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna
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