BOLOGNA – Tappa bolognese per il movimento dei ristoratori dell’Emilia Romagna, nato per indicare una via di ripartenza nella ristorazione. Nove punti presentati alla Regione per dare prospettiva a un settore che, come dice lo chef della Lumira, Carlo Alberto Borsarini, “Rappresenta la cultura del territorio”. Dai voucher alle distanze, i ristoratori chiedono misure urgenti non elemosine.
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Settecento da tutta la regione, una unità di crisi trasversale, si definiscono. E chiedono alla politica di prendersi la responsabilità di far ripartire un settore che rappresenta molto più di un’offerta commerciale. I ristoratori dell’Emilia Romagna propongono nove punti da cui ricominciare, alzare l’asticella come dice Carlo Alberto Borsarini, chef de la Lumira e presidente dell’associazione Tour-tlen, per affrontare i problemi attuali e quelli radicati nel mondo della ristorazione. Nove punti da portare sul tavolo della regione, dalle cose pratiche del momento, come la distanza di due metri che farebbe perdere ai locali il 60% dei coperti, a interventi strutturali come quello dei voucher, il tema affrontato a Bologna in un tour delle città che ha visto dividersi le varie tematiche, una per piazza.
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