REGGIO EMILIA – Scuola d’estate? Per ora è poco più che una suggestione, ma l’idea in Emilia Romagna c’è. “Ci stiamo lavorando, ma non parliamo assolutamente di un prolungamento dell’anno scolastico, il calendario viene deciso dal ministero: piuttosto, di un’eventuale opportunità da cogliere su base volontaria”, le parole dell’assessore regionale all’Istruzione, Paola Salomoni.
E’ iniziato un dialogo tra l’ente locale, l’Ufficio scolastico regionale e i sindacati, occorrerà ovviamente trovare un sintesi. L’obiettivo potrebbe essere quello di trovare spazi, fisici e di tempo, per dare agli studenti delle superiori che lo volessero l’opportunità di recuperare anche solo in minima parte la prolungata assenza in presenza da scuola. Tutto questo, naturalmente, al netto di eventuali provvedimenti nazionali.
Intanto, è ufficiale che in regione le scuole secondarie di secondo grado proseguiranno l’attività didattica in presenza al 50% almeno fino a sabato 6 febbraio. Lo ha chiarito lo stesso Ufficio scolastico regionale in accordo col presidente Bonaccini. Una decisione definita “opportuna” in considerazione dell’andamento dell’epidemia del Coronavirus e della valutazione di rischio ora considerato complessivamente “alto” in base ai dati forniti. Tramonta, dunque, l’ipotesi ventilata nei giorni scorsi di un rientro in classe al 75% per le superiori dalla prossima settimana.
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