ROMA – Con il nuovo Dpcm la stretta sui locali per tentare di frenare i contagi, dopo ore di confronto all’interno del governo, ma anche con le Regioni mentre alcune categorie di lavoratori e attività sono allo stremo. Punto primo, limitare gli assembramenti, quegli che gli esperti (insieme alle occasioni conviviali) ritengono a più alto rischio contagio.
Partendo proprio dalla movida, la soluzione raggiunta nel confronto tra Governo, Comitato Tecnico Scientifico e Regioni è quella della chiusura dei ristoranti per le 24 mentre per pub, bar e altri locali dalle 18 scatterà lo stop alla vendita da asporto, ma rimane la possibilità di servire al tavolo. Scongiurato il coprifuoco. Nel nuovo provvedimento introdotto anche il deciso stop a sagre e fiere locali. Sul fronte lavoro il Dpcm imporrà alla pubblica amministrazione di far lavorare i dipendenti in smart working al 75%, una regola proposta, come forte raccomandazione, anche alle aziende private. Sospese le riunioni in presenza.
Resta aperta la questione relativa alle palestre e alle piscine che – sottolineano all’agenzia Ansa fonti del ministero dello Sport – «come settore hanno affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza.
Ma rimangono alcuni nodi, per cui alle 21 ancora non è stato firmato. La scuola, da orari di entrata e uscita differenziata a lezioni a distanza a rotazione. Ministra all’istruzione e Regioni non riescono a trovare un punto comune. Anche perchè la gestione dei trasporti è tutt’altro che semplice. E anche lo stop a palestre e piscine non trova soluzione, anche visto l’innegabile sforzo per assicurare il più possibile ambienti adatti.