REGGIO EMILIA – L’Emilia Romagna è di nuovo in bilico: tra la contagiosità della variante inglese del Covid, altissima, e la saturazione dei reparti, del tutto entro i limiti di guardia. Tra il “giallo” e l'”arancione”. Ed è proprio sui colori che Raffaele Donini nelle ultime ore ha metaforicamente alzato la voce.
Da parte dell’assessore regionale alla Sanità, una sorta di spallata al Governo: basta, l’Italia a colori non funziona. Questo, in sintesi, il suo pensiero: “E’ un tira e molla ogni 15 giorni – ha detto a Tg Reggio – Non mi pare sia la strategia vincente, non fa bene alla condizione sanitaria e non fa bene all’economia; bisognerebbe considerare l’Italia nella sua interezza e agire con provvedimenti duri nelle zone in cui servono”.
Ogni due settimane, un terzo delle regioni cambia colore e, di conseguenza, regole, divieti, permessi, aperture, chiusure. E oltre ai disagi per cittadini, lavoratori e imprese, Donini sostiene che sia evidente come questo continuo movimento non porti frutto nello stabilizzare all’ingiù la curva del contagio. “Alla fine, tra regione e regione ci si scambiano i contagi”.
La variante inglese corre molto ed è come percorrere un ponte che a mano a mano crolla dietro il nostro passaggio. Dall’altra parte del percorso, c’è l’immunità di gregge: “Se fosse per noi e per la nostra organizzazione, entro pochi mesi vaccineremmo tutti. Ma l’approvvigionamento è a intermittenza”, ha concluso l’assessore.
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