BOLOGNA – “Con il 20-25% di casi di variante Delta sparsi per l’Italia è ormai tardi per creare nuove zone rosse per contenerla”. Le parole sono di Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, che sottolinea quanto sia complicato intervenire con la capacità attuale di sequenziamento e intercettazione delle varianti. Una direzione che percorre a ritmo accelerato l’Emilia Romagna che a fronte di una situazione ancora non allarmante, con una trentina di casi registrati di variante Delta in regione, non intende abbassare la guardia. Per aumentare l’affidabilità e avere risultati univoci l’idea è quella di aumentare il numero dei laboratori impegnati nella caccia alle varianti. Nel frattempo i conti si fanno su un unico laboratorio e su una quantità ridotta di casi. Caccia alle varianti, dunque, ma anche e soprattutto campagna vaccinale a ritmi elevati per fare in modo che in Italia, dove il caldo estivo rallenta comunque la diffusione del virus, possa ripetersi ciò che sta accadendo in Inghilterra.
Emilia Romagna covid variante DeltaCovid, caccia grossa alla variante Delta in tutta l’Emilia Romagna. VIDEO
29 giugno 2021La Regione potenzia i laboratori impegnati a sequenziare le trasformazioni del virus, per evitare una nuova impennata di casi, come sta accadendo in Inghilterra. Decisiva per contenerla sarà la strategia vaccinale