REGGIO EMILIA – “I ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati: io davvero non so cosa debba succedere ancora in questo Paese perché la gente si convinca. Senza il vaccino, con questi numeri adesso avremmo dovuto richiudere tutto, e non ce lo possiamo permettere”.
Stefano Bonaccini guida una regione, l’Emilia-Romagna, che sfiora l’80% della copertura totale e il 90% di prime dosi, ma in una situazione sanitaria totalmente in divenire questa condizione non può essere considerata permanente.
“Sono assolutamente d’accordo con l’estensione del green pass, io lo estenderei all’impiego pubblico ma anche in tutti i luoghi di lavoro, spero che Confindustria e sindacati arrivino a un accordo”.
Manifestare una propria opinione contraria sì, minacciare e spaventare no. Bonaccini era stato vittima della rabbia irrazionale dei no vax mesi fa e lo è stato di nuovo nei giorni scorsi, le forze dell’ordine hanno intensificato la vigilanza. Lui dice che raddoppierà impegno e sforzi e tra chi spinge e chi frena rispetto all’obbligo vaccinale si pone a metà strada. “E’ l’extrema ratio, prima proviamo col convincimento”.
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