BOLOGNA – I contagi non frenano, i decessi nemmeno e l’Emilia-Romagna potrebbe diventare uno dei territori italiani (assieme a Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Provincia autonoma di Bolzano) a colorarsi di ‘rosso scuro’ per l’Europa, e quindi i cittadini delle regioni verrebbero sottoposti all’obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell’Ue. E’ quanto emerge da una prima simulazione sugli ultimi dati raccolti dall’Ecdc, risalenti al 17 gennaio scorso, e in base ai quali è stata disegnata la nuova mappa del contagio in Europa mostrata in anteprima dal commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders durante la conferenza stampa di oggi.
Del resto oggi l’Emilia Romagna ha dati più alti del resto d’Italia, e con la Lombardia le uniche ad avere un numero di contagi oltre mille. Ma questo dato non basta, tuona l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini: ““Si sta parlando di un’ipotesi. E comunque, a oggi il numero cumulativo di positivi ogni 100mila abitanti, sia nel corso della settimana tra il 18 e il 24 gennaio, sia nelle due precedenti – cioè tra il 4 e il 17 gennaio – ha fatto registrare cifre più basse della soglia di 500 indicata in questa proposta dell’Unione europea”. Lo smacco europeo ha fatto proprio infuriare il numero uno della sanità emiliano romagnola: “L’attenzione da parte della nostra Sanità pubblica e delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali è sempre al massimo livello, perché il virus continua a circolare – aggiunge Donini – Allo stato attuale, però, si registra un decremento dei casi e dei ricoveri in ragione delle misure di contenimento adottate per le festività natalizie a livello nazionale e regionale. Peraltro, l’emergere di nuovi casi di positività nella popolazione molto spesso è riconducile ad un’intensa attività di screening epidemiologici, di contact tracing e di protocolli di prevenzione e sicurezza nella scuola e nei luoghi di lavoro, che la nostra Regione porta avanti con convinzione. Noi continuiamo a cercare i positivi anche fra gli asintomatici come misura di prevenzione, e ne troviamo ogni giorno, proprio per contrastare la diffusione del virus. Non farlo e quindi registrare poi un numero inferiore di positivi, vorrebbe dire solo favorire il contagio, non il contrario”.