REGGIO EMILIA – Gli italiani, per ora, non possono organizzare feste, al chiuso a all’aperto, non possono praticare sport di contatto a livello amatoriale (tipo partitelle tra amici), possono andare al ristorante o al pub fino a mezzanotte e dalle 21 niente consumazione in piedi sul posto. Il Governo, poi, non impone ma raccomanda fortemente di evitare di ricevere in casa, per feste, cene o altre occasioni, più di sei familiari o amici con cui non si convive. “Fortemente raccomandato” in questi casi anche l’utilizzo della mascherina.
Dpcm 13 ottobre 2020 – Nuove disposizioni anti Covid
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Sono le novità principali del nuovo Dpcm firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte e dal ministro Roberto Speranza che sarà in vigore da domani per i prossimi trenta giorni. Restano chiuse le sale da ballo e discoteche, mentre sono permesse fiere e congressi. La stretta anti movida riguarda bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie: le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo. Restano consentite, con le regole fissate dai protocolli già in vigore, le cerimonie civili o religiose come i matrimoni, ma con non più di 30 persone per la festa.
Gli studenti non potranno andare per ora in gita, sospese anche iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate. Per le competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori all’aperto e 200 al chiuso.
Resta, per cinema e spettacoli, il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e di assegnazione dei posti a sedere. Il presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha precisato che la Conferenza stessa ha espresso sul Dpcm parere positivo ma condizionato ad alcune osservazioni: le Regioni, in particolare, chiedono al Governo di “prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche che saranno interessati dalle limitazioni introdotte dal decreto e di circostanziare al meglio gli ambiti del concetto di ‘festa’ su cui si soffermano alcune disposizioni del provvedimento”.
Non è passata, invece, la richiesta degli stessi enti di tornare alla didattica a distanza per quanto concerne le scuole superiori. Questo documento, infine, ha durata di un mese a partire da oggi.
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