REGGIO EMILIA – Alle 3.30 di questa notte il presidente del consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il nuovo decreto per il contenimento dell’emergenza da Covid-19. Una serie di nuove misure riguardano complessivamente 14 province, oltre all’intera Lombardia.
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Contenere il contagio limitando al massimo gli spostamenti delle persone. E’ questo l’obiettivo del nuovo decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che impone misure urgenti nell’intera regione Lombardia e nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, più altre province del Piemonte, del Veneto e delle Marche: quindi le province di Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio, Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

Coronavirus, il premier Giuseppe Conte firma il decreto che estende la zona rossa (foto governo.it)
Il decreto, in vigore fino al 3 aprile prossimo, dice di evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori e all’interno dei territori medesimi, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o ragioni di salute. Le forze dell’ordine sono legittimate a chiedere conto ai cittadini dei loro spostamenti.
Si raccomanda ai datori di lavoro di promuovere la fruizione da parte dei dipendenti di periodi di congedo o di ferie. C’è un giro di vite per tutte le attività. Sono chiuse le scuole di tutti gli ordini e gradi e le università, sospese cerimonie civili e religiose, le fiere e gli eventi culturali. I luoghi di culto restano aperti, purché possano garantire la sicurezza dei fedeli evitando assembramenti. Ma non potranno svolgersi cerimonie, compresi i funerali. Chiusi pub, discoteche e altri luoghi di divertimento, palestre e piscine, ma anche musei, cinema, teatri e luoghi di cultura, scuole di ballo e sale scommesse.
Bar e ristoranti possono restare aperti, ma solo dalle 6 alle 18 e solo se possono garantire che tra un avventore e l’altro ci sia una distanza di sicurezza di almeno un metro.
Previste sanzioni per chi non rispetta queste regole. Sospesi inoltre eventi sportivi e gare. Restano consentiti gli allenamenti e gare a porte chiuse o all’aperto senza presenza di pubblico. Chiuse anche le stazioni sciistiche. Nelle giornate festive e prefestive chiuse le grandi strutture di vendita, come i centri commerciali, negli altri giorni della settimana vanno predisposte condizioni di rispetto della distanza di sicurezza interpersonale. Questa norma di accesso contingentato vale per tutte le altre attività commerciali, come i singoli negozi.
A proposito dei centri commerciali, va precisato che la chiusura festiva e prefestiva non riguarda farmacie, parafarmacie e punti di vendita di generi alimentari. Quindi – come si è visto già nella giornata di oggi – anche supermercati e ipermercati sono aperti per la sola vendita degli alimentari, col rispetto delle distanze di sicurezza, mentre sono chiusi i negozi situati nelle gallerie commerciali.
Gian Piero Del Monte
Coronavirus, zona rossa anche a Reggio Emilia (clicca e scarica il documento del Governo)
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