BOLOGNA – L’appuntamento con il nuovo Dpcm è per il 14 gennaio, non verrà definito prima di giovedì il testo con le misure che entreranno in vigore da sabato 16 e che disegneranno la nuova strategia di contrasto alla diffusione del Covid. Nel frattempo però è aperto il confronto con gli enti locali e il quadro va definendosi. I ministri Speranza e Boccia hanno incontrato le Regioni e i rappresentanti di Anci e Upi: un tavolo in cui sembra sia stato definitivamente accantonato l’utilizzo del criterio di incidenza per definire il colore dei territori, l’ipotesi cioè di far scattare automaticamente la zona rossa se si superano i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti. “Il criterio non passerà”, aveva d’altra parte annunciato Stefano Bonaccini, il presidente della Regione Emilia-Romagna, una di quelle in cui si fanno più tamponi e che sarebbe stata tra le più danneggiate da questa novità. Rimarrà quindi il modello delle fasce con l’abbassamento delle soglie di R con t: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa. La zona gialla sarebbe invece rinforzata, nessuno spostamento oltre i confini regionali, mentre sembra esclusa anche l’ipotesi di weekend sempre arancioni. Per quanto riguarda i colori, poi, ben accolta dalle Regioni è la proposta di introdurre la zona bianca, che non comporterebbe restrizioni se non l’obbligo di utilizzare la mascherina e di rispettare la distanza di sicurezza, e in cui si entrerebbe con un indice di contagio non superiore a 0,5. In ogni caso comunque, sembra scontata la proroga dello stato di emergenza in scadenza a fine gennaio, bisogna capire se il nuovo termine sarà il 30 aprile o un’altra data. Dovrebbe rimanere la possibilità di andare a trovare amici o parenti una sola volta al giorno e per un massimo di due persone, oltre ai minori di 14 anni. Per lo sport, palestre e sci, bisognerà aspettare, così come per tornare al cinema e a teatro. I musei invece potrebbero riaprire, ma soltanto nelle regioni gialle. E resta ancora aperta un’altra delicata questione: l’ulteriore stretta anti-movida che vorrebbe vietare l’asporto dai bar a partire dalle 18. Il rischio, secondo diversi governatori, è quello di penalizzare ancora di più le attività di ristorazione già duramente colpite
Coronavirus, vertice Governo-Regioni sul Dpcm: nuove restrizioni in vista
11 gennaio 2021
Accantonata l’ipotesi di zona rossa automatica con più di 250 casi positivi ogni 100 mila abitanti. Dubbi dei governatori sul divieto di asporto dai bar dopo le 18. Intanto oggi l’Emilia Romagna è la regione che registra più contagi in Italia
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