BOLOGNA – Il governatore dell’Emilia Romagna in tarda mattinata torna a parlare de decreto sulla sua pagina Facebook: “Ribadisco la necessità di unità nel Paese per affrontare tutti insieme l’attuale emergenza – dice il presidente – ma il testo contiene alcune ambiguità. Detto che la salute viene prima di ogni cosa, è necessario e urgente fare chiarezza: e se ci sono indubbiamente limitazioni di giorni e orari per talune attività, non c’è nel decreto, a nostro avviso, né una previsione del fermo produttivo, né un blocco dell’attività commerciale e dei servizi che impediscano la possibilità di andare a lavorare e di movimentare merci. Siamo in contatto con i rappresentanti del Governo e i vertici della Protezione civile nazionale per dirimere le questioni più urgenti e dare certezze e risposte a breve”. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, fin da subito aveva bollato come eccessivo il decreto per alcune zone dove il contagio è contenuto, critico anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, mentre Attilio Fontana, presidente della Lombardia, sarebbe stato anche più
più rigido nelle misure che attengono al cosiddetto distanziamento sociale. Intanto nel sud del Paese si teme l’invasione di persone che tornano a casa per evitare le restrizioni delle zone rosse. Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia dispongono l’autoisolamento, ed esprime grande preoccupazione la Calabria che invita i concittadini a non lasciare il nord.
Coronavirus, il sud mette in quarantena chi arriva dalle zone rosse
8 marzo 2020
Restrizioni in Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia. La Calabria invita a non lasciare il nord. Intanto il governatore Bonaccini chiede al governo più chiarezza sul tema lavoro