REGGIO EMILIA – Prosperano appelli sui social di chi vuole riaprire perché schiacciato dalle spese e dai mancati guadagni. In previsione della Fase 2 che dovrebbe scattare dal 4 maggio, in un contesto comunque ancora di emergenza sanitaria da coronavirus. ecco un’ipotesi con le date delle riaperture per i vari settori e come potrà essere la ripartenza.
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Ripartire non sarà facile, ma ormai sta diventando indispensabile. La fase 2 dell’emergenza sanitaria, quella di convivenza con il virus, vuol dire una lenta ricostruzione che non sarà solo economica ma anche sociale, morale e psicologica. L’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla ha parlato di una perdita di miliardi di Pil ogni mese, soprattutto nell’export per l’Emilia Romagna. Aziende che vogliono riaprire, certo in sicurezza, la lotta contro il coronavirus non può allentare.
Una fase 2 alla quale sta lavorando il gruppo di consulenti governativi con a capo il manager Vittorio Colao. La bozza del calendario allo studio del governo e già circolata, ed è questa: 4 maggio fine della fase 1, sarà di nuovo permessa la circolazione dei cittadini ma con obblighi precisi, come mascherine e distanza di sicurezza. Per quel giorno prevista la riapertura di alcune attività commerciali come negozi tessili, di arredamento e d’abbigliamento con ingressi scaglionati, file lunghe e prenotazioni (no all’apertura in questa fase dei centri commerciali). Il 18 aprile riapertura di alcune attività agricole e industrie nella filiera dell’alimentare e del farmaceutico, packaging, elettronica di settore e quelle ad altissima automazione. Tra l’11 e il 12 maggio la riapertura dei tribunali e degli uffici professionali, tra il 18 e il 25 maggio: riapertura delle attività di ristorazione con distanze da rispettare in modo rigoroso.
Verso fine maggio possibile anche la riapertura di estetisti, parrucchieri e barbieri con ingressi singoli e distanze tra clienti.
Si moltiplicano gli appelli di chi vorrebbe aprire al più presto perché il rischio è che molti non riaprano più.
Tra giugno e luglio la possibile riapertura dei centri sportivi ma solo per sport individuali o lezioni con basso assembramento.
Poi la fase 3: a settembre la riapertura scuole con divisione turni e lezioni online, ancora da decidere materne ed elementari. Per stadi e discoteche via libera nel 2021. Un calendario condizionato dall’evolversi della curva epidemica perché l’obiettivo è ripartire, ma evitando una nuova ondata di contagi.
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