ROMA – Lavora sulla proroga delle restrizioni su tutto il territorio nazionale il Governo, che nella settimana che inizierà domani metterà a punto il decreto che entrerà in vigore alla scadenza di quello firmato lo scorso 22 marzo. L’ipotesi più accreditata è che si vada verso la conferma dello stop totale, con chiusure e divieti di spostamento, per altre due settimane, vale a dire fino al weekend del 18 e 19 aprile.
Le misure estreme che hanno l’obiettivo di fermare il contagio da Coronavirus dunque proseguiranno ed è ormai certo che le festività di Pasqua saranno festeggiate in modalità ancora blindata, ognuno a casa propria, senza eccezioni. Eccezioni che invece il Governo sta studiando, insieme al comitato tecnico scientifico, per decidere quando far ripartire le attività produttive ad oggi sospese. Si parla di quelle che appartengono alla filiera dei servizi essenziali, alimentari e farmaceutici, a patto che ci sia la garanzia assoluta che i dipendenti possano riprendere a lavorare in sicurezza e dotati di tutti i dispositivi personali.
La maggior parte delle aziende fermate dal decreto oggi in vigore resterà però ferma per altre due settimane e di ripresa, scaglionata e lenta, si comincerà a parlare soltanto dopo il nuovo blocco. Decisivi saranno i numeri, in particolare quello dell’indice di contagiosità, che dovrà essere inferiore a 1 ma che non esclude però il rischio di nuovi contagi. Ecco perché saranno proprio bar, ristoranti, cinema, teatri e discoteche gli ultimi a riaprire per evitare il contatto stretto tra le persone fino a quando tutto non sarà davvero finito.
E poi c’è la scuola. Di certo non si tornerà sui banchi dopo il 3 aprile ma il se e quando lo si potrà fare, per usare le parole della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, oggi è impossibile da immaginare e inserire in calendario.
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