MODENA – Nonostante l’immediata precisazione del premier Conte al momento dell’annuncio del nuovo DPCM che rende “zona arancione” tutta Italia, i supermercati aperti in orario notturno nelle zone precedentemente escluse sono stati subito presi d’assalto, generando l’unica circostanza che aumenta le chance di ammalarsi di Coronavirus: la calca. Un paradosso che fa il paio con quello della fuga in massa sui treni, verso sud, della notte tra il 7 e l’8 marzo. I negozi però sono e rimangono aperti, come il presidente del Consiglio ha confermato; e anche nei grandi ipermercati, le cui gallerie rimangono chiuse i sabati e le domeniche, le aree vendita di prodotti alimentari, farmacie e parafarmacie aprono regolarmente pure nel fine settimana. Tradotto: la spesa si può fare come e quanto prima, gli orari per acquistare cibo acqua e farmaci sono gli stessi di sempre, e l’unica accortezza da avere è quella di evitare gli orari di punta, o rimandare pazientemente se si scopre che il negozio scelto è troppo frequentato in un preciso momento. Anche gli approvvigionamenti proseguono regolari, restando pur valida la norma che impone criterio nell’acquisto di scorte per evitare di lasciare gli altri a mani vuote: Coldiretti conferma la piena operatività di 740mila aziende agricole, 70mila imprese di lavorazione e di tutta la rete di distribuzione italiana. Anzi, proprio in virtù degli approvvigionamenti già avvenuti si è registrato un aumento della produzione di alimenti e bevande pari al 6,8%: una buona fetta di PIL, quasi un quarto del totale, che in questi giorni – a differenza di altri settori – non soffrirà il duro colpo inflitto dal virus, poiché si occupa di rifornire i cittadini di beni essenziali per la sopravvivenza.
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10 marzo 2020Non solo, le aree vendita di prodotti alimentari, farmacie e parafarmacie aprono regolarmente pure nel fine settimana