REGGIO EMILIA – La nuova stretta per aggredire l’emergenza impone lo stop alle attività produttive. Un elenco di 80 voci indica quelle che proseguono poiché considerate essenziali. Restano aperti studi di commercialisti, avvocati, ma anche di ingegneri e architetti. Così come l’intera filiera della stampa, dalla carta al commercio all’ingrosso di libri, riviste e giornali. Fino ai servizi di informazione e comunicazione.
Porte aperte per quanto riguarda le edicole. E lo stesso vale per i tabaccai, nonostante lo stop imposto ai giochi quali il Lotto e le scommesse.
Tra i servizi garantiti quelli svolti da colf e badanti, purché siano conviventi delle persone cui si rivolgono. Confermati anche i servizi postali.
Certamente essenziali sono le filiere dell’alimentare, della farmaceutica e del biomedicale. Strategica anche la fabbricazione delle bare. L’elenco comprende anche il tessile, escludendo però gli articoli d’abbigliamento. Restano aperte tutte le imprese che forniscono assistenza ai settori strategici. Garantiti la raccolta dei rifiuti e il trasporto pubblico, così come quello delle merci. Possono proseguire servizi come la vigilanza privata, i call center e l’ospitalità alberghiera.
Le imprese con incluse nella lista hanno tempo fino al 25 marzo per svolgere le ultime attività necessarie alla chiusura compresa la spedizione della merce in giacenza.
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