REGGIO EMILIA – Lo sport italiano si ferma. Tutto lo sport, dal vertice alla base, senza differenza tra il dorato mondo professionistico del calcio e quello dilettantistico-amatoriale delle piccole società del territorio. Lo ha deciso il Coni per affrontare l’emergenza Coronavirus, andando oltre le direttive dell’ultimo Decreto Ministeriale dell’8 marzo che consentiva la disputa a porte chiuse dei campionati professionistici. Una indicazione recepita nella notte da Conte. La sospensione durerà almeno fino al 3 aprile.
L’ultima partita è stata giocata è proprio a Reggio Emilia, ieri al Mapei Stadium, tra Sassuolo e Brescia. Ciccio Caputo, bomber neroverde, ha esultato così, lanciando un messaggio di positività e speranza: “Andrà tutto bene. Restate a casa”.
Gli allenamenti invece per le società professionistiche potranno continuare, nel massimo rispetto delle direttive anti coronavirs. La Reggiana, in autoisolamento oramai da parecchi giorni per la positività del difensore Alessandro Favalli, potra riprendere ad allenarsi da sabato. La GrissinBon riprenderà ad allenarsi in queste ore.
Lo sport dilettantistico e quello di base in particolare rischiano il collasso. Come finirà la stagione è difficile dirlo. Il Presidente dell’Arcetana Alex Spaggiari propone una soluzione drastica per una situazione estrema.
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