REGGIO EMILIA – Il nostro settimanale di attualità Decoder ha intervistato ieri sera la professoressa Paola Borella, epidemiologa, docente di Igiene pubblica all’Università di Modena e Reggio, che ha parlato dell’origine del virus e soprattutto delle forme di prevenzione del contagio.
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“L’unico vero strumento che abbiamo a disposizione è quello di stare lontani dagli altri“. La professoressa Paola Borella, epidemiologa, docente di Igiene pubblica all’Università di Modena e Reggio, coordina il gruppo di lavoro multidisciplinare costituito dall’ateneo sul Coronavirus. Non offre ricette miracolose, ma consigli pratici: più che le mascherine, più che i guanti, per ridurre il rischio di contrarre il virus serve mantenere le distanze dalle persone. E’ fondamentale lavarsi spesso le mani. Ed è importante sapere che il virus può sopravvivere forse per qualche ora sulla superficie degli oggetti, ma può essere eliminato con una semplice disinfezione. “E’ un virus fortemente sensibile a qualsiasi disinfettante: varechina, cloro, alcol. E quindi potrebbe essere sufficiente disinfettare”.
Quanto durerà l’emergenza? Sui tempi necessari per sconfiggere il virus la professoressa Borella è prudente. “Non facciamo previsioni. Speriamo che i contagi calino, ma sapere quando finiranno è estremamente difficile”.
In rete alcuni video molto cliccati ipotizzano che il Coronavirus sia stato creato in laboratorio dagli Stati Uniti e poi diffuso deliberatamente per colpire la Cina. E’ una tesi credibile? “Secondo me no e credo che tutti gli esperti concordino. E’ già stato studiato il meccanismo di attacco delle cellule umane e nessuno sarebbe in grado di fare un’ingegneria genetica simile in laboratorio”.
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