REGGIO EMILIA – Costretti in casa. Come vivono questo momento le famiglie o le persone che sono da sole. Lo abbiamo chiesto al dottor Piero Pieretti, medico psichiatra che ha lavorato presso l’Usl di Reggio e all’ex Opg del carcere reggiano.
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Le persone vivono una sorta di reclusione in casa e su di loro pesa spesso una preccupazione che può trasformarsi in angoscia. Questa la lettura di chi la nostra mente conosce e studia e al quale abbiamo chiesto come poter gestire questo momento e come riuscire a renderlo comunque costruttivo. “Le persone vivono una situazione completamente inedita. Non sono abituati. La accettano solo in funzione del fatto che questo comportamento consentirà di tornare alla normalità. Mentre nei primi giorni potrà essere abbastanza facile, poi la situazione potrebbe complicarsi”.
Cosa fare allora, quali consigli per sopravvivere non solo alla mancanza di socialità ma anche alla impossibilità di sentirsi liberi nei movimenti personali. “Riprendere abitudini e hobby che non potevano essere coltivati prima per scarso tempo, e leggere un libro, guardare un film, usare i social per sentirci meno soli. Questa situazione porterà anche a consapevolezze migliori: ci renderemo conto di cosa è davvero importante nella vita, che la salute è al primo posto”.
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