BOLOGNA – La nuova emergenza del contagio da coronavirus è nelle famiglie. I dati lo dimostrano. Il 40% contrae il covid19 da un congiunto in quarantena. Isolarsi è difficile, soprattutto se l’abitazione non consente al malato di avere una camera e un bagno dedicati. Ecco perché le Ausl insistono per soluzioni alternative, puntando soprattutto sugli alberghi. La Regione detta le linee guida da seguire attraverso un nuovo documento – che avrà un passaggio anche in Giunta regionale – che l’assessorato alle Politiche per la salute ha condiviso con Aziende sanitarie e parti sociali.
Tempestività della diagnosi, isolamento stretto in strutture di accoglienza alternative al domicilio se esso non può garantire condizioni sicure, e tempestiva conferma diagnostica della guarigione. Questi i punti cardine da seguire, che prevedono anche interventi specifici, tra cui la verifica in loco dell’adeguatezza dell’appartamento in cui le persone devono effettuare la quarantena.
Regole chiare che si aggiungono al percorso definito dalla Regione dall’inizio dell’epidemia: segnalazione dei casi sospetti, isolamento precauzionale degli stessi, individuazione dei contatti stretti, conferma diagnostica, trattamento domiciliare per le persone asintomatiche o con sintomatologia lieve, monitoraggio delle condizioni di salute dei pazienti e dei contatti stretti. Fino alla guarigione clinica e alla dichiarazione di guarigione con conferma diagnostica dopo il doppio tampone negativo.
“Un percorso attivato da tutte le Aziende sanitarie – sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – che ha coinvolto i medici curanti, i Dipartimenti di sanità pubblica e di cure primarie, le Unità speciali di continuità assistenziale, gli specialisti. In questo modo siamo riusciti a ridurre i nuovi contagi e ad aumentare il numero di persone che guariscono ricevendo cure e assistenza nel proprio domicilio. Ma adesso, che ci si appresta ad entrare nella fase di ripartenza, a maggior ragione c’è bisogno – spiega l’assessore – di fare un ulteriore passo avanti, intervenendo sui contagi domestici, uno dei fronti caldi dell’emergenza. Lo facciamo dando un’ulteriore stretta su esecuzioni tempestive dei tamponi, anche per confermare la diagnosi di guarigione e quarantena sicura in strutture di accoglienza adeguate”.
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