REGGIO EMILIA – Solitamente per le vacanze pasquali, Romano Prodi, era solito tornare a Bebbio sull’appennino reggiano. Quest’anno è rimasto nella sua casa di Bologna per una Pasqua diversa all’insegna delle riflessioni sul momento presente e sulla situazione politica europea.
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L’Europa non è perfetta ma è necessaria. Senza Europa oggi, ancor di più al tempo del coronavirus, saremmo debolissimi. Romano Prodi continua a credere nell’Unione per la quale tanto si è speso all’inizio del nuovo millennio. “Ci sono 23 cinesi per ogni italiano, hanno una capacità tecnica spettacolosa, gli Stati Uniti sono uniti, noi europei divisi scompariamo dalla carta geografica”.
Possibile arrivare agli eurobond tanto desiderati dall’Italia e tanto avversati da Germania e Olanda ? Secondo l’ex presidente della Commissione europea, la scelta è doverosa: “Nel lungo periodo sono indispensabili. Non possiamo avere la moneta comune senza avere sostanzialmente un ministro della finanza comune, un tesoro comune”.
Già all’inizio degli anni 2000 insieme al cancelliere tedesco Kohl, Prodi ipotizzò gli eurobond poi il prevalere dei nazionalismi, soffocò l’idea. Alla fine del lockdown secondo Prodi si potrà aprire una fase nuova per l’economia con scenari positivi per le aziende emiliano romagnole: “Ci sarà ancora la concorrenza globale. Ma il problema di avere un po’ di autosufficienza in ogni grande regione farà in modo che ogni grande impresa dovrà tornare dentro o aumentare gli investimenti”.
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