BOLOGNA – Diecimila posti di lavoro a rischio nella Regione. E’ la prima stima degli effetti dello stop dovuto al Coronavirus secondo Confcooperative Emilia Romagna, che denuncia il rischio di “un pesante ridimensionamento di interi settori della nostra economia”.
In particolare, a soffrire di più sono “cooperative sociali, culturali e dello spettacolo, di logistica, trasporto merci e persone, facility management, ristorazione e agroalimentare”. Si tratta “di oltre il 10% dei nostri lavoratori, un dato preoccupante” e, dunque, “pur nel rispetto della salute pubblica, riteniamo che occorra ripristinare quanto prima il normale andamento delle attività economiche, tornando a dare messaggi rassicuranti sia ai nostri cittadini che all’estero”.
A lanciare l’allarme è il presidente, Francesco Milza, che chiama in causa la Regione: “Si faccia portavoce di una nuova strategia di comunicazione nazionale finalizzata a salvaguardare l’immagine dell’Italia soprattutto nei confronti dei Paesi esteri che stanno bloccando le partenze e mettono in discussione le nostre merci e i nostri prodotti”. Inoltre, prosegue Milza, “chiediamo al governo certezze sull’attivazione della cassa integrazione per i lavoratori dei servizi sociali sospesi, insieme alla garanzia che tale provvedimento ricomprenda anche le strutture chiuse per disposizioni locali e non solo ministeriali e regionali”.