BOLOGNA – La Regione sta elaborando un piano e le necessarie proposte per consentire l’organizzazione di campi estivi per bambini. Tra queste, attività preferibilmente all’aperto, aerazione costante e sanificazione degli ambienti in caso di soggiorno al chiuso, bimbi organizzati in piccoli gruppi seguiti da sempre dallo stesso educatore (o più d’uno), accolti su più turni, con fasce orarie diversificate in modo da evitare assembramenti ed evitando contatti tra diversi gruppi. E ancora, triage all’ingresso, attenzione ai contatti, utilizzo da parte degli educatori dei dispositivi di protezione individuale, massima attenzione ai principi di igiene e pulizia, sanificazione dei giocattoli a fine giornata, e stop agli spettacoli di fine soggiorno.
Sono state presentate oggi dalla vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, in videoconferenza alla ministra della Famiglia, Elena Bonetti, e a quella dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Saranno messe a disposizione della Conferenza delle Regioni e del Governo.
Mentre i Centri estivi potrebbero partire da giugno, non appena concluso il ciclo scolastico (con modalità a distanza), resta aperta la questione della sospensione dei servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni), caratterizzati da un contatto fisico costante, continuo, prezioso e del tutto inevitabile tra i bambini stessi e tra i bambini e gli educatori. L’auspicio è che le proposte sui centri estivi consegnate al Governo possano stimolare anche sperimentazioni utili per quanto riguarda i servizi educativi per l’infanzia.

Giulia Pigoni e Stefania Bondavalli (lista Bonaccini)
Gli stessi contenuti sono stati ribaditi da Schlein durante il question time dell’assemblea legislativa, su sollecitazione dei consiglieri Stefania Bondavalli e Giulia Pigoni (lista Bonaccini), che hanno chiesto alla Regione di dare risposte celeri e concrete alle migliaia di famiglie che non sapranno come conciliare vita e lavoro in fase di ripartenza.
“In Italia si è deciso di rinviare l’apertura dei servizi educativi per l’infanzia e del sistema scolastico in generale al mese di settembre – ha spiegato Bondavalli – I figli, dopo il rientro dei genitori al lavoro, non devono correre il rischio di rimanere per periodi prolungati di tempo senza tutele. La Regione deve pensare all’apertura di servizi, anche inediti, che accompagnino il ritorno al lavoro dei genitori, garantendo al contempo opportunità formative e di crescita a bambini e ragazzi”.
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