BOLOGNA – In questa emergenza da Coronavirus, che ha messo in ginocchio l’intero Paese con la sua economia e ovviamente anche con il Made in Italy, Coldiretti ha lanciato la campagna #iomangioitaliano. Lo ha annunciato il Presidente dell’associazione Ettore Prandini in occasione dell’incontro del presidente del Consiglio Conte con le parti sociali.
“In alcuni Paesi – denuncia la Coldiretti – vengono addirittura chieste insensate certificazioni sanitarie ‘virus free’ su vini e cibi provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, ma ci sono state anche assurde disdette per forniture alimentari provenienti da tutta la Penisola sotto la spinta di una diffidenza spesso alimentata ad arte con fake news dalla concorrenza. Ora, cominciano addirittura a essere disertati i ristoranti”.
L’emergenza sta mettendo a rischio l’intera filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali fino alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil e offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. “Senza dimenticare – continua Coldiretti – gli effetti del crollo del turismo, che è sempre stato un elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero, amplificato dallo stop forzato alle Fiere che sono un momento importante di promozione”.
“Serve un impegno delle autorità nazionali e comunitarie per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle produzioni nazionali per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti dall’Italia – ha sottolineato Prandini – Oltre a questo, servono interventi per sostenere il tessuto produttivo a livello nazionale e ricostruire un clima di fiducia nei confronti del Made in Italy, che rappresenta nell’alimentare una eccellenza riconosciuta a livello comunitario e internazionale”.
#MangiaItaliano è una mobilitazione nei mercati, nei ristoranti, negli agriturismi con il coinvolgimento delle industrie e delle strutture commerciali più virtuose del settore. “L’obiettivo è far conoscere i primati del Made in Italy con l’agricoltura italiana che è oggi la più green d’Europa con 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%) contro l’1,3% della media Ue o il 5,5% dei prodotti extracomunitari”.