BOLOGNA – Sono 870 oggi i casi positivi in Emilia Romagna (172 in più di ieri), dei quali 366 a casa perché non necessitano di cure ospedaliere. Aumentano ancora le guarigioni, che passano da 10 a 17 e l’assessore Sergio Venturi è certo che il numero crescerà molto in fretta. I pazienti in terapia intensiva sono 52, con un incremento del 6%. E passano da 2.884 a 3.136 i campioni refertati.
Sono 37 i deceduti, i 7 nuovi decessi riguardano 5 piacentini: 4 uomini, rispettivamente di 77, 82, 83, 85 anni e una signora di 94, tutti deceduti al nosocomio di Piacenza; e due donne della provincia di Parma, di 84 e 68 anni, decedute all’ospedale di Parma. La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per un decesso sono invece ancora in corso gli approfondimenti.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 426 Piacenza (48 in più rispetto a ieri), 180 Parma (31 in più), 93 Rimini (25 in più), 73 Modena (28 in più), 44 Reggio Emilia (13 in più), 41 Bologna (22 in più rispetto a ieri), 4 Forlì-Cesena,(in numero stabile rispetto a ieri), 8 Ravenna (5 in più rispetto a ieri). Per la prima volta si riscontra 1 caso positivo nella provincia di Ferrara.
A Bologna i 17 casi positivi nuovi hanno contratto tutti il virus in una bocciofila del circondario imolese. Altro caso simile era accaduto in Lombardia. Venturi rinnova la raccomandazione agli anziani di limitare al massimo la socialità.
Si pensa a ulteriori restrizioni a palestre, sale da ballo, e altri luoghi di concentrazione di persone, visto che sono i più a rischio complicazioni con questa patologia. Mentre i giovani sono quelli meno a rischio. Altro tema: chi può lavorare da casa aiuta il contenimento del virus. Da questo punto di vista, sottolinea Venturi, l’uso della tecnologia ad esempio per le lezioni scolastiche online, ci insegna un modo nuovo di di restare produttivi anche in caso di emergenze, non solo.
Il sistema della terapia intensiva in Emilia Romagna tiene. Prosegue comunque da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto – già a partire da domani con l’ospedale di Castel San Giovanni- il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus).