Congresso Pd, sfida tutta emiliano romagnola: Bonaccini vs Schlein

BOLOGNA – Una sfida tutta emiliano-romagnola dall’esito tutt’altro che scontato. Così si profila il congresso nazionale dem con la discesa in campo di Stefano Bonaccini e l’adesione al percorso costituente di Elly Schlein, primo passo verso la candidatura. Da una parte il presidente dell’Emilia-Romagna, un uomo, un politico che ha sconfitto la Lega alle Regionali quando il Carroccio volava nei sondaggi, l’ex presidente della Conferenza delle Regioni, erede della filiera Pci-Pds-Ds con lo sguardo rivolto al centro. Dall’altra l’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna, una donna, vicina ai movimenti che ha guidato ai tempi di Occupy Pd che cerca il dialogo con il Movimento cinque Stelle. Chi vincerà nemmeno i sondaggi possono dirlo. Tutto dipenderà da iscritti ed elettori del Pd: ai primi toccherà la prima scrematura; i secondi potranno scegliere alle primarie – anticipate al prossimo 19 febbraio – i due più votati dagli iscritti. L’ultima rilevazione effettuata è di Euromedia Research, secondo cui il primo posto andrà a Bonaccini, col 25,9% raccolto soprattutto nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni, dove il presidente è favorito dal 37,9% degli intervistati. Schlein si piazza però subito dopo, seconda col 21,4% di gradimento, raccolto soprattutto tra i 18- 24enni ( 34,1%) e a sorpresa tra gli over 65 (21,7%). Secondo gli analisti, un peso specifico non indifferente lo avrà l’affluenza:se la partecipazione alle primarie sarà limitata ad iscritti ed elettori di sinistra, Schlein potrebbe essere avvantaggiata. Se invece si allarga anche al voto di opinione, più forte sembrerebbe Bonaccini. Quello che è certo è che sarà una gara aperta, primarie vere insomma e dunque incerte, ancor più di quando, nel 2009, si sfidarono Bersani e Franceschini.