BOLOGNA – Le Usca resteranno ino al 31 dicembre in Emilia Romagna. E’ stato raggiunto l’accordo tra Regione e Organizzazioni sindacali dei medici per salvare la cura e l’assistenza domiciliare ai malati Covid, che non necessitano di ricovero ospedaliero, e ai pazienti in isolamento fiduciario.
Oggi l’incontro in Regione, con la sigla del verbale d’intesa tra la direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute e i sindacati di categoria Fimmg, Snami e Smi.
Con la fine dei decreti emergenziali validi sino al 30 giugno, e in mancanza di un provvedimento del governo, fino al 31 dicembre 2022 con l’intesa viene assicurata la presa in carico e il follow-up dei pazienti a casa e nelle strutture per anziani che versano in condizioni clinico assistenziali di particolare complessità. L’attivazione dei medici impiegati in tali attività avviene in stretta collaborazione con i MMG dei pazienti segnalati.
“Siamo soddisfatti di questa intesa, raggiunta in tempi rapidi grazie alla comune volontà di Regione e Organizzazioni sindacali impegnate nello stesso obiettivo: non disperdere il prezioso strumento delle Usca, che peraltro l’Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni ad attivare, e valorizzare i tanti professionisti che ci lavorano” – afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.
L’intesa definisce anche il ‘perimetro’ entro cui le Aziende Usl potranno conferire gli incarichi a tempo determinato, esclusivamente per le attività che rientrano nell’accordo e limitatamente a motivate esigenze aziendali: gli incarichi dovranno essere di tre mesi, di norma di 24 ore settimanali, prorogabili sino al 31.12.2022. E per non disperdere, ma al contrario valorizzare le competenze acquisite nell’ambito delle Usca aziendali, per l’attribuzione degli incarichi saranno interpellati i medici che hanno già operato all’interno delle Unità speciali di continuità assistenziale.
Accordo raggiunto anche sul fatto che lo svolgimento di questi incarichi sia compatibile con l’attività di formazione presso le scuole di specializzazione in medicina e i corsi di formazione specifica in medicina generale: pertanto le ore lavorate saranno riconosciute a tutti gli effetti quali attività pratiche da computare nel monte ore complessivo previsto dai rispettivi corsi.