REGGIO EMILIA – La cimice asiatica ha devastato campi e frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro, 270 nella sola Emilia Romagna.
È quanto emerge dal dossier presentato da Coldiretti in occasione dell’apertura della Fieragricola di Verona, alla quale hanno partecipato anche gli agricoltori dell’associazione reggiana. “Si tratta del 36% del dato nazionale” ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli. “La nostra è la terra più colpita”, ha aggiunto.
La lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile perché è in grado di nutrirsi praticamente con tutto, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari. Una minaccia drammatica per il Paese, in un anno segnato da un inverno particolarmente caldo che ne favorisce la sopravvivenza, che va contrastata con un piano di intervento nazionale che – evidenzia Coldiretti – preveda aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo Made in Italy con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni.
A livello nazionale, si attende urgentemente il via libera del ministero dell’Ambiente all’importazione della vespa samurai, nemica naturale della cimice. Ci vorranno anni, tuttavia, prima che il numero diminuisca. “È necessario – ha sottolineato la Coldiretti – colmare questo arco di tempo con sostegni adeguati per consentire alle aziende agricole di sopravvivere all’assedio del pericoloso insetto”, ha affermato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
Nelle zone colpite dal flagello, conclude l’associazione, è necessaria la dichiarazione dello stato di calamità e la delimitazione delle aree danneggiate con sostegni alle imprese agricole mediante moratoria sulle rate dei mutui, sospensione del pagamento degli oneri contributivi, perduto per i danni subiti e le perdite di reddito e lo sviluppo di fondi di intervento mutualistici.