BOLOGNA – Il caro-bollette per gli impianti sportivi dell’Emilia-Romagna è un “problema molto profondo”. L’allarme è di Giammaria Manghi, capo della segreteria politica di Stefano Bonaccini, che ha tenuto oggi una informativa in commissione sull’impatto della crisi energetica sul sistema dello sport regionale. La situazione, spiega Manghi, è “veriegata, ma oggettivamente molto difficile, con paventata chiusura di impianti, soprattutto le piscine, che sono le più energivore e sono aperte dalla mattina alla sera”. In realtà alcuni impianti sono già stati costretti a chiudere per poi riaprire col soccorso degli enti locali. L’obiettivo della Regione è avere le “minori chiusure possibili” nella fase più critica che si attende fino a Natale. Impossibile agire sull’acqua delle piscine, che non deve scendere sotto un minimo di gradi. Ma la Regione è pronta a ‘mediare’ su una eventuale riduzione degli orari d’apertura in modo da evitare differenze tra impianti in comuni vicini. “Stiamo cercando di capire se il tema può avere un indirizzo”, dice cauto il capo staff di Bonaccini: “Anche due ore, ci dicono i gestori, possono alleviare costi che sono fuori controllo. Noi ci proviamo”.
Caro energia in piscina, la Regione pensa a rimodulare gli orari
3 novembre 2022
Allo studio una riduzione dei tempi d’apertura in modo da evitare differenze tra impianti in comuni vicini e risparmiare sulla bolletta
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