MODENA – L’esplosione dei costi dell’energia mette a rischio interi settori industriali. Ieri a Brescia si sono riunite le associazioni nazionali che rappresentano i settori della fonderia e della meccanica, della ceramica, dell’automotive, del vetro e della carta. Le aziende rischiano di non riaprire a gennaio. L’appello al Governo è per misure immediate che blocchino l’esplosione dei costi di elettricità e gas.
“Fate presto” è l’appello. L’industria chiede al Governo di fermare la tempesta dei costi dell’energia. Ci sono migliaia di aziende che non riapriranno dopo le feste e centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio. Viene da chiedersi come mai solo ora si metta a fuoco una situazione tanto drammatica, Il costo dell’elettricità sul mercato è salito del 650% dal gennaio 2020, del 280% solo quest’anno, mentre il costo del gas ha toccato in questi giorni il record storico con una corsa del 670% in dodici mesi. Così non si può produrre, col paradosso di doversi fermare mentre le aziende sono piene di ordini. Servono interventi immediati, entro pochi giorni, è l’appello drammatico. Fra le proposte da Confindustria ceramica viene anche quella di riaprire i rubinetti del gas estratto in Italia. Entro la settimana il Governo riunirà il Tavolo di confronto nazionale che già esiste. L’industria non vuole chiudere e chiede misure da subito.
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