ROMA – Introdotto dal governo Draghi 9 mesi fa, lo sconto delle accise su diesel e benzina è stato cancellato dal governo Meloni che ha così riportato l’Italia tra i paesi più cari in Europa per il rifornimento. Già il primo dicembre scorso lo sconto era stato ridotto da 30 a 18 centesimi, ora con l’extragettito generato dallo stesso aumento dei prezzi trasformato in incassi ordinari, non è più utilizzabile per finanziare una misura straordinaria. E dal primo gennaio, con tutte le accise rpristinate, i prezzi di diesel e benzina di nuovo verso i 2 euro. Anzi, denuncia il Codacons, in autostrada il diesel, gravato da un punto in più di tasse rispetto alla benzina, si avvicina ai 2,5 euro. Le associazioni dei consumatori temono inoltre un peggioramento: dal 5 febbraio l’Unione Europea prevede l’embargo su tutti i prodotti raffinati russi con un calo dell’offerta di circa il 30%. E pochi anni fa l’attuale ministro dei trasporti prometteva di tagliare tutte le accise sui carburanti.
Caro carburanti, ripristinate tutte le accise: diesel e benzina verso i 2 euro
8 gennaio 2023
Le associazioni dei consumatori temono inoltre un peggioramento: da febbraio l’Ue prevede l’embargo sui prodotti raffinati russi con un calo dell’offerta di circa il 30%
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