MODENA – Il Governo è alle strette sul caro benzina: la decisione di non rinnovare il taglio delle accise ha portato al decollo dei prezzi alla pompa, e a fortissime polemiche anche interne alla maggioranza. Gli italiani hanno visto salire verde e diesel anche oltre i 2 euro in parte per via del già citato ritorno delle tasse storiche e in parte a causa di operazioni speculative, già certificate dalla Guardia di Finanza che su 5.200 controlli condotti in Italia hanno rilevato 2.800 violazioni, più della metà del totale. Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che sulla cancellazione delle accise hanno condotto per anni le loro campagne elettorali, sono in imbarazzo e varano la prima contromisura: obbligare i distributori ad esporre, accanto ai prezzi dei carburanti, quelli medi disponibili in Italia in base alle normative vigenti, nella speranza che i casi di speculazione si riducano. Per ora, benzinai e utenti restano perplessi. Il decreto è pronto a partire ma presenta già le prime difficoltà attuative: il Governo vorrebbe un monitoraggio dei prezzi addirittura giornaliero, difficile immaginare che tutti i benzinai possano affiggere ogni mattina i prezzi medi aggiornati. Un altro decreto potrebbe invece introdurre un tetto fisso ai prezzi della benzina e del diesel, col rischio però che i prezzi si adeguino istantaneamente proprio al tetto stabilito. Intanto Confesercenti attacca il Governo ma difende gli addetti ai lavori, considerati “parte lesa” non meno degli utenti.
benzinai caro carburante caro benzina caro carburantiCaro benzina, la proposta del Governo non convince. VIDEO
11 gennaio 2023Prezzi medi del carburante accanto a quelli applicati alla pompa: questa l’idea per arrestare il decollo dei prezzi, dopo le polemiche dei giorni scorsi. Una scelta che lascia perplessi benzinai ed utenti