REGGIO EMILIA – Il decreto del presidente della Regione Stefano Bonaccini spiana la strada alla nascita della Camera di Commercio dell’Emilia, in cui confluiranno quelle di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Dovremmo essere alle battute finali di un percorso lungo e accidentato.
“La Camera di Commercio reggiana arriva a questa fusione in grande salute, dal punto di vista economico e patrimoniale”, il commento del commissario Stefano Landi. La strada è tracciata ormai da più di 4 anni, eppure il progetto si è arenato tra ricorsi e diffidenze reciproche. Ora, il decreto del governatore dà alle associazioni economiche un mese di tempo per presentare i nomi dei 30 componenti del nuovo consiglio camerale. Un atto che mette ciascuno di fronte alle proprie responsabilità. “Daremo vita a una Camera di Commercio con oltre 120mila imprese, tra le prime in Italia, quindi dobbiamo lavorare inseme a Parma e a Piacenza per dare valore aggiunto ai nostri tessuti economici”, ha aggiunto Landi.
Per superare i timori degli altri territori, Reggio ha fatto molto lasciando da parte ogni pretesa che potesse far pensare a tentazioni egemoniche. E così, la sede della Camera di Commercio dell’Emilia sarà a Parma e i 30 posti in Consiglio camerale saranno divisi in modo paritetico, sebbene Reggio Emilia, in termini di peso economico, avrebbe potuto reclamare 15 consiglieri e forse anche di più. Basterà questo e gli anni passati in mezzo al guado per vincere infine le diffidenze e i particolarismi di Parma e Piacenza? “Spero di sì, la certezza l’avremo nelle prossime settimane”, ha concluso Landi.
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