BOLOGNA – Da una parte Roma, dall’altra l’Emilia Romagna. Uno scranno in Senato o un posto nel parlamentino di viale Aldo Moro. Lucia Borgonzoni, la grande sconfitta delle elezioni del 26 gennaio, si trova a un bivio. A lei spetta infatti di diritto un posto da consigliera regionale, incompatibile – per legge – con il suo attuale ruolo, quello da senatrice, che la fedelissima di Matteo Salvini ha ottenuto alle politiche del 2018. E a quanto pare la Borgonzoni ha già fatto un primo passo verso Roma. Il leader nazionale della Lega ha infatti deciso proprio ieri, al termine della riunione del Consiglio federale del Carroccio a Milano, di nominarla nuova responsabile del Dipartimento Cultura della Lega. Un incarico che sembrerebbe spingere Borgonzoni verso uno scenario nazionale, rendendo più probabile la scelta di conservare il posto in Senato e di abbandonare l’idea più volte annunciata in campagna elettorale di rimanere a capo dell’opposizione in Regione. Poche ore dopo i risultati delle regionali, era stato lo stesso Capitano a rivelare: “Lucia mi ha chiesto di stare qui in Regione, ma deciderò io se è più utile qui o a Roma. In tanti fanno il percorso verso lo scranno in Parlamento, mentre Lucia lo vuole fare al contrario, ma su questo decideremo e vedremo se c’è spazio per accontentarla”. Forse quello spazio non lo si è trovato. E forse non crea disagio l’idea che una scelta del genere comporterebbe: abbandonare il campo di battaglia dopo aver perso la guerra. Quello che è certo è che c’è chi attende una comunicazione ufficiale: ovvero l’ex sindaco di Monzuno, comune sull’Appennino bolognese, Marco Mastacchi risultato il più votato nella lista civica che portava il nome della leghista e che, in caso Borgonzoni decidesse di restare in Senato, farebbe il suo debutto nell’aula della Regione
Matteo Salvini Parlamento Regione Lega Borgonzoni senatriceBorgonzoni verso Roma, probabilmente lascia il posto in Regione. VIDEO
1 febbraio 2020Uno scranno in Senato o un posto nel parlamentino di viale Aldo Moro. La candidata della Lega sembra proiettata verso un ruolo nazionale, Salvini l’ha nominata responsabile cultura del carroccio