BOLOGNA – La Regione fa ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma inserita dal governo Meloni nella legge di Bilancio che innalza a 900 la soglia minima per poter avere una autonomia scolastica. Una misura che in Emilia-Romagna, dall’anno scolastico 2024-2025, comporterà un taglio di 15 posizioni di dirigente scolastico e direttore dei servizi generali e amministrativi in 3 anni, con conseguenti accorpamenti di istituti. “Quasi mai abbiamo fatto ricorso alla Corte ma qui è davvero un dialogo tra sordi. Questo Governo ha un modo di procedere che non tiene conto delle Regioni. Questa della scuola è davvero clamorosa”. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini alla luce della norma varata dal Governo sulla riorganizzazione della rete scolastica che potrebbe portare a una possibile penalizzazione per i territori innalzando a 900 studenti la soglia minima per potere avere una autonomia scolastica con un proprio dirigente. “Mi auguro che il governo ci ripensi. Mi dispiace. Ma a mali estremi, estremi rimedi”. E aggiunge: “Qua si comincia a tagliare su scuola pubblica e sanità pubblica. Ci sarà una opposizione durissima. C’è un disegno chiaro, non lo possiamo accettare. Ne stanno avvenendo un po’ troppe – ha concluso Bonaccini – prima l’autonomia, poi il Superbonus, adesso la scuola”.
Emilia Romagna scuola Stefano Bonaccini Corte Costituzionale autonomia GovernoBonaccini: “Sulla scuola ci rivolgeremo alla corte Costituzionale”. VIDEO
20 febbraio 2023Sotto accusa la norma varata dal Governo che potrebbe portare all’innalzamento a 900 studenti la soglia minima per potere avere una autonomia scolastica con un proprio dirigente