SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – Enrico Letta? Un amico che sostengo in questo momento e a cui consiglio soprattutto di battersi insieme a noi sui temi della scuola e del lavoro. La stazione di Parma? E’ giusto che si faccia uno studio di fattibilità ma è chiaro che non ci può essere una fermata dei treni ad alta velocità ogni 20 km, altrimenti Modena chiederebbe a sua volta una stazione. Ho firmato per sostenere il referendum sul fine vita? No. Ma sono d’accordo con le richieste di chi lo chiede. L’importante è non strumentalizzarlo politicamente.
Così si è espresso ieri sera a Sant’Ilario Stefano Bonaccini, presidente della Regione che ha aggiunto: “Entro pochi anni vogliamo portare al 10 per cento, la componente dei pazienti che vengono curati nelle proprie case togliendoli dagli ospedali”. E sull’economia: “Stiamo avendo una ripresa in regione fortissima. Nel 2022 non solo recupereremo quanto perso a causa del covid nel 2020 ma avremo uno scatto di Pil superiore al 2019”.
Il libro di Bonaccini, Il paese che vogliamo, sembra un programma politico. Il presidente chiarisce che sa benissimo che Italia ed Emilia Romagna sono diverse, ma se tutta la nazione fosse come la nostra regione non sarebbe male per niente. Ed infine un richiamo al Pd, il partito di cui oggi Bonaccini è uno dei dirigenti più stimati: “Credo che il Pd debba avere più coraggio. Insieme alla giustissima battaglia sui diritti civili, deve farsi sentire di più sui temi del lavoro e della sanità, sugli investimenti sulla sanità pubblica avevamo ragione noi, non la destra. Serve un partito mai populista, ma più popolare. Abbiamo bisogno di stare in mezzo alla gente anche dove si rischiano fischi”.
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